mercoledì 1 aprile 2015

Sale, ma senza esagerare

Sia il sapore che le proprietà biologiche del sale comune sono legate principalmente al sodio: ogni grammo di sale ne contiene circa 0,4 g. In teoria l'aggiunta di sale ai cibi non sarebbe necessaria in quanto il sodio contenuto negli alimenti è necessaria a coprire il fabbisogno giornaliero. In pratica ogni individuo consuma in media circa 10 g di sale, vale dire quasi dieci volte di più di quello fisiologicamente necessario.
Un consumo eccessivo può favorire l'instaurarsi dell'ipertensione arteriosa, aumentare il rischio di alcune malattie del cuore e dell'osteoporosi (maggiori perdite urinarie di calcio).
Dobbiamo trovare quindi il giusto compromesso tra il soddisfacimento del gusto e la prevenzione dei rischi legati al sodio.
Le fonti di sodio nell'alimentazione sono di varia natura: quello contenuto allo stato naturale negli alimenti, quello aggiunto durante la preparazione dei cibi o a tavola e quello presente nei prodotti trasformati. Fate attenzione infatti perché una fonte importante di sale deriva da alimenti che non vengono considerati come apportatori di sale tipo biscotti, grissini, crackers ma anche merendine, cornetti e cereali per la prima colazione (leggete le etichette se non mi credete). Anche alcuni condimenti come il dado da brodo, il ketchup e la salsa di soia ne sono particolarmente ricchi.
Ridurre la quantità di sale non è difficile, il nostro palato infatti si adatta facilmente, purchè il passaggio sia graduale.
Consigli:
- riduci progressivamente l'uso di sale
- preferisci il sale iodato
- insaporisci i cibi con erbe aromatiche e spezie
- esalta il sapore dei cibi con aceto o succo di limone
- consuma solo saltuariamente alimenti ricchi di sale
P.S. Mai provato il pane senza sale?

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